Vladimir Putin ha promulgato la depenalizzazione della violenza domestica, che riduce le possibilità delle vittime di ottenere giustizia in tribunale e limita le pene degli aggressori
Recentemente la Duma, la Camera bassa del Parlamento in Russia, ha votato, con 380 rappresentanti a favore, in terza e definitiva lettura un provvedimento di legge che rende la violenza domestica un illecito amministrativo e non più un reato penale in determinate circostanze.
Si va dal carattere episodico del fatto, vale a dire una prima trasgressione, al tipo di danno inferto, quindi attacchi che, pur causando dolore fisico, non arrecano un sostanziale danno corporale o alla salute di chi li subisce e che si risolvono nell’afflizione intenzionale di un danno fisico doloroso. Il provvedimento deve passare dalla Camera alta e dall’approvazione del Cremlino.
Cosa significa?
Le minacce alla salute della persona e le recidive continuano a ricadere nell’ambito dei reati penali. Al primo caso di assalto fisico, si può essere puniti con un arresto fino a 15 giorni o con 120 o più ore di servizi socialmente utile o, scrive Tass, con una multa. Viene quindi emendato l’articolo 116 del Codice penale della Federazione russa, nella parte relativa ai reati per aggressione, con una legge che, in ambito familiare, interessa tanto i rapporti tra adulti (i coniugi) che quelli tra genitori e figli.
I dati e le reazioni
Una proposta che ha sollevato ovviamente reazioni dure e contrarie, non solo in Russia, e che pareva, secondo le ricostruzioni, almeno inizialmente indotto lo stesso speaker della Duma Vyacheslav Volodin a tenere in conto le opinioni e la pubblica sensibilità in merito almeno nella seconda lettura del provvedimento.
In Russia secondo i dati del 2010 diffusi dalle Nazioni Unite, la situazione è gravissima. Su 143 milioni di abitanti, 14 mila donne sarebbero state uccise, nei 12 mesi di quell’anno, da parenti o mariti.
I dati sulla situazione della Russia non sono confermate dalle Autorità, che invece si riferiscono a quelli emessi dal Ministero dell’Interno, secondo i quali le donne uccise negli ultimi 18 mesi sarebbero state meno di 600. In ogni caso, la questione della violenza domestica è qui percepita come molto seria.